sabato 2 marzo 2024
di Gabriele Arcuri
Competizione inesistente. Non una sorpresa, bensì una triste, prevedibile, realtà. Max Verstappen non lascia neanche le briciole alla concorrenza, e domina la corsa dalla prima all’ultima tornata. Uno strapotere pari pari a quello già vissuto la passata stagione, con il compagno di squadra Sergio Perez, in seconda posizione, distante ventidue secondi; un’eternità, in Formula 1. In casa Ferrari, al contrario, la situazione è “agrodolce”. Da un lato sembra assodato come la Scuderia di Maranello sia, per distacco, seconda forza nei costruttori (vedasi la lontananza della Mercedes, a loro volta distante venti secondi dalla Rossa). Dall’altro, è pur vero che, nonostante Carlos Sainz, giunto sul gradino più basso del podio, sia arrivato a poco meno di tre secondi dal pilota messicano, il binomio Red Bull-Verstappen resta imbattibile per chiunque. Charles Leclerc non può di certo dirsi soddisfatto del risultato odierno. Autore di una gara sottotono, a causa di un problema all’impianto frenante, è riuscito ad ogni modo a centrare la cosiddetta “medaglia di legno” (la quarta posizione). I cinquantasette giri del Gran Premio del Bahrain hanno deluso, data l’assenza di sorpassi, controsorpassi o lotte. In qualifica vi erano quattro/cinque squadre molto vicine tra loro, in termini di tempo; in gara, completamente all’opposto, l’unica breve e indolore battaglia si è svolta tra Mercedes e Mclaren, a metà griglia. La massima categoria automobilistica deve, inevitabilmente, pensare al proprio futuro: gli appassionati cominciano a stancarsi, i “fan occasionali” perdono interesse, i finanziamenti (ovvia conseguenza, all'interno del sistema automobilistico) potrebbero cominciare a scarseggiare. Occorre ripensare alla Formula 1. L’unico guizzo lo abbiamo avuto pochi mesi fa, a Maranello, con l’annuncio di Lewis Hamilton al Cavallino Rampante per il 2025. E non ci si può ridurre a parlare di mercato, a stagione appena iniziata.
(foto dal profilo X: @ScuderiaFerrari)