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Acimac: trend in leggero miglioramento nell’ultimo trimestre 2020

Acimac: trend in leggero miglioramento nell’ultimo trimestre 2020

mercoledì 24 marzo 2021

I dati elaborati dal centro studi Mecs-Acimac fotografano un trend in leggero miglioramento per i costruttori italiani di macchine e attrezzature per ceramica, rappresentati da Acimac, che nell’ultimo trimestre del 2020, rispetto allo stesso trimestre del 2019, registrano un -10,6% contro il -11,3% sulle vendite del trimestre precedente. A soffrire maggiormente è ancora il mercato interno, con un -38,1% contro il -3,4% del mercato estero. Lo stesso divario è mostrato nel preconsuntivo 2020 che segna un -36,6% in Italia e un -13% per il mercato internazionale, con un dato cumulato in flessione rispetto al 2019 del 18%. Da sottolineare la graduale risalita delle imprese del campione monitorato dal centro studi Mecs-Acimac: dopo un primo semestre 2020 molto negativo, il 90% degli intervistati prevede per il primo trimestre 2021 uno scenario di stabilità o di aumento sul mercato interno, mentre sul mercato estero un’impresa su dieci stima un aumento delle esportazioni a fronte di quattro su dieci più caute e orientate a una previsione di stazionarietà. Nei primi due mesi del 2021 sono arrivati segni di ripresa dal settore ceramico italiano ed internazionale, con una crescita della produzione di consumabili (smalti, colori, componentistica): “Già nei dati consuntivi di fine 2020 – conferma Paolo Mongardi (in foto), presidente di Acimac - emergeva che la fine dell’emergenza Covid potrebbe coincidere con la fisiologica ripresa del settore macchine per ceramica, dopo due anni di investimenti modesti da parte dei clienti. Sebbene la prudenza sia d’obbligo, per quanto riguarda l’andamento 2021, quello che era un auspicio in questo primo trimestre ha visto i primi segnali di conferma”. Preoccupano, invece, gli aumenti significativi dei prezzi delle materie prime e della componentistica, ma anche i ritardi negli approvvigionamenti. Aumentano significativamente anche i noli marittimi per il trasporto containerizzato sulla rotta Asia-Europa, a causa della scarsa disponibilità di container e soprattutto dell’insufficiente capacità di stiva a disposizione delle compagnie di navigazione, che si sommano alla distorsione delle dinamiche domanda-offerta di beni causata dalla pandemia.