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Italia del Futuro lancia l’idea di un’”università del lavoro” per i distretti di Modena

Italia del Futuro lancia l’idea di un’”università del lavoro” per i distretti di Modena

venerdì 19 maggio 2023

Il presidente di Italia del Futuro e consigliere comunale di Maranello Davide Nostrini (in foto) interviene sulla questione del caro affitti e della mancanza di personale in tutti i settori puntando i fari sulle offerte formative extra-universitarie. “Un orientamento di qualità - spiega Nostrini, che è anche consigliere della rete del Comitato delle Regioni a Bruxelles -, è il primo strumento da applicare, l’università infatti non è l’unica specializzazione post diploma, esistono i corsi IFTS e ITS che garantiscono alti livelli di occupazione e di reddito in molti settori, è quindi fondamentale creare sinergie tra pubblico e privato per continuare a creare corsi di alta specializzazione tecnica, l’Italia oggi conta circa 25.000 mila diplomati annuali, contro i 400.000 della Germania e i 250.000 della Francia, è quindi evidente come il secondo strumento utile sia investire molto sulla formazione lavorativa”. Il ragionamento poi si focalizza sulla provincia di Modena che, come sottolinea Nostrini, può contare su distretti produttivi come quello dell’auto, il ceramico, il caseario ed alimentare, il biomedicale ed il tessile: “la realizzazione di un’“università del lavoro” in ogni distretto garantirebbe enormi investimenti privati, salari più alti e più opportunità di scelta per chi non frequenta percorsi universitari”. Per quanto riguarda il problema degli affitti, secondo Nostrini può essere risolto con politiche nazionali e regionali su due grandi filoni: “l’aumento del reddito integrativo per gli studenti e il controllo del mercato immobiliare per gli affitti turistici e i contratti brevi, come in Francia”. “La costruzione di studentati pubblici è importante, ma non risolutiva numericamente, il welfare legato al rdc deve cambiare, è necessario sempre più andare verso il reddito integrativo e l’imposta negativa, strumenti che – conclude Nostrini -, insieme a borse di studio più cospicue e flessibili, permetterebbero agli studenti e ai giovani lavoratori di vivere dignitosamente nelle città”.