martedì 1 ottobre 2024
Ieri sera il Consiglio comunale di Maranello ha approvato un ordine del giorno che introduce il tema della retribuzione minima salariale in ambito locale, grazie ai voti favorevoli dei tre gruppi di maggioranza (Pd, Maranello in Testa, Italia del Futuro) e del M5S. Le medesime forze politiche - che nei rispettivi programmi elettorali si erano impegnate ad affrontare la questione del contrasto al lavoro povero - hanno sottoscritto e condiviso il documento, in linea anche con le proposte formulate in precedenza, ma a livello nazionale, da alcuni partiti e movimenti. Nello specifico, l’odg approvato impegna la Giunta a definire - all’interno di bandi, appalti e affidamenti di servizi - una soglia retributiva minima di 9 euro lordi per i dipendenti delle aziende alle quali vengono affidati incarichi sul territorio comunale dall’Amministrazione, dalle sue partecipate e dalle sue controllate al 100%. L’introduzione di questo requisito avverrà formalmente tramite una delibera di giunta. Successivamente sarà il Comune a dettagliare per ogni gara e affidamento futuri i criteri e le tipologie di contratto, comprese quelle equivalenti, che le aziende dovranno rispettare o stipulare con i propri lavoratori nel caso dovessero aggiudicarsi un incarico. Il gruppo del Movimento 5 Stelle si dichiara “soddisfatto della convergenza della maggioranza su un tema che abbiamo voluto presentare come prima mozione della consiliatura.” I tre gruppi di maggioranza sottolineano “Riteniamo che questo atto politico sia un primo passo importante sul tema del contrasto al lavoro povero. È un passo in avanti che non risolve il problema nella sua totalità e nella sua complessità, ma si tratta senz’altro di un elemento utile a costruire un percorso, insieme ai sindacati e alle imprese, capace di migliorare le condizioni salariali dei lavoratori più svantaggiati. Al di là delle specifiche tecniche, delle quali si occuperà presto la giunta, riteniamo che si tratti di una battaglia giusta per la dignità di chi è penalizzato da contrattazioni collettive fragili, spesso sottoscritte dalle sigle sindacali meno rappresentative. Come coalizione avevamo promesso di affrontare la questione in modo serio e trasversale, e attraverso un confronto franco e puntuale abbiamo trovato un terreno comune con il M5S locale. Sia sulle modalità con cui dare seguito a questo indirizzo politico, sia sul principio che sta alla base della proposta condivisa: il fatto che ogni lavoratore debba essere retribuito in modo dignitoso, così da ridurre il rischio di sfruttamento nei contesti in cui certe tutele sono più carenti”.