giovedì 26 giugno 2025
Il Comune di Maranello e la comunità maranellese continuano a sostenere iniziative in America Latina a favore di ragazzi fragili e per scambi culturali. A Vila Mimosa, quartiere di Rio de Janeiro colpito dalla piaga della prostituzione giovanile, è stato riattivato “Indo Juntos”, per offrire opportunità di riscatto a ragazzi e ragazze di strada attraverso corsi di arti marziali e difesa personale, grazie alla collaborazione con l’associazione locale Amocavim, il sostegno economico della Regione Emilia-Romagna, l’intervento di UISP Modena Solidarietà e la partecipazione del Comune di Maranello come ente capofila del progetto insieme a UISP. Il progetto negli anni è stato sostenuto dalla comunità maranellese grazie a raccolte fondi legate a iniziative sportive come la Corriperloro. Nell’ambito di questa iniziativa, entro la fine dell’anno è prevista l’apertura in quel quartiere di Rio di una scuola di judo, karate e kickboxing, in nuovi spazi ristrutturati e con istruttori qualificati per le lezioni.
Il secondo progetto “ponte” tra Maranello e il Sudamerica è legato al turismo delle radici: coinvolge la Colombia ed è realizzato con i fondi del bando cooperazione della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo e la collaborazione di Regione e UISP Modena. L’obiettivo è quello di raccontare e valorizzare due figure come Agostino Codazzi e Gaetano Guicciardi, che hanno avuto un ruolo fondamentale nella storia di Colombia, Venezuela ed Ecuador nell’800.
A sostegno della prosecuzione dei due progetti, nei giorni scorsi una delegazione di UISP Modena composta da Alessandro Trebbi, Abramo Zanasi e Melania Di Nardo ha incontrato esponenti delle comunità locali di Brasile e Colombia, tra cui Alfredo Apicella e Cleide Almeida, responsabili Amocavim, il sindaco della Città di Agustìn Codazzi Hernan Eduardo Baquero Rodriguez e il direttore dell’Istituto Geografico Statale Colombiano Codazzi, Gustavo Adolfo Marulanda Morales.
(Nella foto: Alessandro Trebbi di UISP Modena con Cleide Almeida, responsabile dell’Associazione Amocavim di Rio de Janeiro)